Viola e il Pupazzo di Neve che Cammina sulla Montagna Bianca
📅 Pubblicata il 29/07/2025

✨ Riassunto della Storia
I bambini vanno su una montagna innevata dove aiutano un pupazzo di neve che cammina a ritrovare la strada di casa nella Valle dei Pupazzi Danzanti.
Viola stava giocando in giardino con i suoi amici. Facevano finta di essere esploratori che cercavano tesori nascosti sotto le foglie.
"Guarda qui!" disse Ale, saltando da una parte all'altra. "Ho trovato una pietra brillante!"
"Io ho trovato un rametto speciale!" aggiunse Lori, correndo veloce come il vento.
Eletta sedeva tranquilla vicino a un albero, osservando una coccinella che camminava sulla sua mano.
CIUFFFF CIUFFFF!
Un suono familiare riempì l'aria. Era Alfredo il trenino magico!
"Ciao bambini, son tornato qua,
dove il freddo vi porterà!
Preparate sciarpe e cappelli,
per vedere posti belli!"
"Evviva!" gridò Viola con i suoi occhi azzurri che brillavano. "Andiamo!"
Tutti e quattro salirono sul trenino. Le ruote iniziarono a girare sempre più veloci. FRUSH FRUSH FRUSH!
Il paesaggio intorno a loro cambiò. Gli alberi verdi diventarono bianchi. L'aria si fece fresca. Neve dappertutto!
"Brrr!" disse Ale, stringendosi nel suo giubbotto.
Il trenino si fermò su una montagna coperta di neve soffice come panna.
"Wow!" esclamò Viola, saltando giù per prima. I suoi piedini affondarono nella neve. SCRUNCH SCRUNCH!
"Aspettate!" disse Eletta, scendendo piano.
Lori invece corse subito a fare una palla di neve. "Guardate cosa so fare!"
Ma all'improvviso... TUM TUM TUM! Dei passi pesanti fecero tremare la montagna.
"Cos'è?" chiese Ale, nascondendosi dietro Viola.
Da dietro una roccia apparve qualcosa di strano. Era un pupazzo di neve che... camminava!
"Oh no!" gridarono i bambini.
Il pupazzo era alto alto, con due bottoni neri come occhi e una carota storta come naso. Ma la cosa più strana erano le sue gambe fatte di neve che si muovevano!
"Aiuto! Aiuto!" piangeva il pupazzo. "Sono perso!"
Viola, coraggiosa com'era, fece un passo avanti. "Non aver paura! Noi ti aiutiamo!"
Il pupazzo si fermò. Una lacrima di ghiaccio scese dal suo occhio-bottone.
"Davvero? Io mi chiamo Nevino. Stavo giocando con i miei amici pupazzi quando... WHOOSH! Un vento forte mi ha portato via!"
"Dove sono i tuoi amici?" chiese Lori.
"Nella Valle dei Pupazzi Danzanti! Ma non so più la strada!"
Eletta, sempre calma, disse: "Guardiamo insieme!"
I bambini si misero intorno a Nevino. La montagna era grande e piena di sentieri di neve.
"Da che parte andiamo?" chiese Ale, saltellando per scaldarsi.
CRACK! Un rumore spaventoso venne da sopra.
"La neve sta scivolando!" gridò Viola.
Una piccola valanga stava scendendo verso di loro!
"Presto! Dietro quella roccia!" urlò Lori.
Tutti corsero velocissimi. Nevino rotolò come una palla. Si nascosero giusto in tempo!
RUUUUMBLE! La neve passò davanti a loro come un fiume bianco.
"Fiu!" sospirò Ale. "Ce l'abbiamo fatta!"
Ma ora il sentiero era coperto. Come trovare la Valle dei Pupazzi Danzanti?
Viola ebbe un'idea. "Nevino, ti ricordi qualcosa della tua casa?"
Il pupazzo pensò forte. "C'è sempre musica! I pupazzi ballano tutto il giorno!"
"Allora ascoltiamo!" disse Eletta.
Tutti stettero zitti zitti. Il vento soffiava... FIUUUU... la neve scricchiolava... CRIC CRIC...
"Là!" Lori indicò verso destra. "Sento qualcosa!"
Era vero! Una musichetta lontana arrivava da quella direzione. DIN DON DIN DON!
Camminarono nella neve alta. Ale doveva fare salti grandi per non affondare troppo.
"Sono stanco!" disse dopo un po'.
"Dai, ce la fai!" lo incoraggiò Viola. "Siamo forti!"
Il sentiero saliva su su. Nevino rotolava quando era troppo ripido.
All'improvviso, il cielo diventò grigio. Fiocchi di neve iniziarono a cadere.
"Una tempesta!" disse Eletta preoccupata.
I fiocchi diventarono sempre più fitti. Non si vedeva più niente!
"Teniamoci per mano!" ordinò Viola. "Così non ci perdiamo!"
Fecero una catena: Viola davanti, poi Ale, Lori, Eletta e Nevino in fondo.
WHOOSH WHOOSH! Il vento era fortissimo.
"Ho paura!" pianse Ale.
"Cantiamo!" propose Lori. "Così il vento non ci fa paura!"
Iniziarono a cantare una canzoncina. Le loro vocine si sentivano appena nella tempesta.
Poi, come per magia, la neve smise. Il sole tornò a brillare!
"Guardate!" gridò Viola.
Davanti a loro c'era una valle bellissima. E nella valle... decine di pupazzi di neve che ballavano!
"Casa mia!" esclamò Nevino felice.
I pupazzi danzavano in cerchio. Alcuni facevano piroette, altri saltelli. La musica veniva da campanellini di ghiaccio appesi agli alberi.
"Nevino! Nevino!" gridarono i pupazzi amici.
Corsero tutti ad abbracciarlo. Pezzi di neve volavano dappertutto! PUF PUF!
"Questi bambini mi hanno salvato!" raccontò Nevino.
Il pupazzo più grande, con un cappello alto, si avvicinò. "Grazie, piccoli eroi! Siete stati coraggiosi!"
"Volete ballare con noi?" chiesero i pupazzi.
"Sììì!" gridarono i bambini.
Si misero tutti in cerchio. La musica suonava allegra. DIN DAN DON!
Viola guidava la danza con i suoi passi decisi. Ale saltava come una molla. Lori correva intorno ridendo. Eletta si dondolava dolcemente.
Ballarono e ballarono finché...
CIUFFFF CIUFFFF!
Alfredo il trenino magico era tornato!
"È ora di andar, bambini cari,
avete fatto gesti rari!
Aiutare chi è in difficoltà,
è la più bella bontà!"
"Ciao Nevino!" salutarono i bambini.
"Grazie amici! Non vi dimenticherò mai!"
Salirono sul trenino stanchi ma felici. Mentre tornavano a casa, Viola disse: "È stato bello aiutare Nevino!"
"Sì!" concordò Ale. "Anche se avevo paura!"
"Insieme siamo riusciti!" aggiunse Lori.
Eletta sorrise. "Gli amici si aiutano sempre!"
Il trenino li riportò nel giardino. I genitori li stavano aspettando.
"Com'è andata l'avventura?" chiese papà Luca a Viola.
"Abbiamo salvato un pupazzo di neve che camminava!" raccontò Viola tutta eccitata.
Marti sorrise. "Che brava la mia bambina coraggiosa!"
Quella sera, prima di dormire, i quattro amici pensarono a Nevino che ballava felice con i suoi amici nella Valle dei Pupazzi Danzanti.
**Morale della storia:** Quando qualcuno è in difficoltà, anche se abbiamo paura, dobbiamo trovare il coraggio di aiutarlo. Insieme agli amici possiamo superare ogni ostacolo. Aiutare gli altri ci rende felici e fa nascere nuove amicizie. Il coraggio non significa non avere paura, ma andare avanti nonostante la paura per fare la cosa giusta.