Viola e l'Aquilone Danzante nel Prato Fiorito
📅 Pubblicata il 03/09/2025

✨ Riassunto della Storia
I bambini vanno in un prato viola dove aiutano Ventoso, una creatura che soffia troppo forte, a controllare il suo potere e salvare gli aquiloni da una tempesta.
Viola stava correndo nel prato con i suoi amici. Il vento le scompigliava i capelli mentre Ale saltava come una rana. "Guarda che salto!" gridava Ale. Eletta era seduta sull'erba e raccoglieva margherite. Lori faceva capriole e rideva.
"Viola, vieni qui!" chiamò papà Luca. Aveva in mano qualcosa di colorato che svolazzava. Era un aquilone! Rosso, giallo e blu, con lunghe code che ondeggiavano.
"Ohhh che bello!" disse Viola con gli occhi che brillavano.
CIUFFFF CIUFFFF!
Un suono conosciuto riempì l'aria. Era Alfredo il trenino magico che arrivava sbuffando.
"Ciao bambini, son qui per voi,
dove il vento gioca con noi!
Salite su, non abbiate paura,
inizia ora la nostra avventura!"
"Evviva!" urlarono tutti e quattro. Corsero verso il trenino. Viola salì per prima, tenendo stretto l'aquilone di papà Luca. "Posso portarlo?" chiese.
"Certo tesoro," disse papà Luca sorridendo.
Il trenino partì veloce. Le ruote facevano tac-tac-tac sui binari invisibili nell'aria. Volavano sopra le nuvole bianche e soffici. Poi scesero giù giù giù verso un prato enorme.
Ma che prato strano! L'erba era viola come il nome della bambina. I fiori erano grandi come ombrelli. E il vento... il vento cantava! Faceva uuuuuh in modo dolce.
"Guardate!" indicò Eletta. Nel cielo c'erano tantissimi aquiloni. Ma non erano aquiloni normali. Volavano da soli! Danzavano e facevano piroette.
BOOM!
Un rumore forte li fece sobbalzare. Un aquilone gigante era caduto vicino a loro. Era tutto aggrovigliato e faceva strani versi. "Aiuto... aiuto..." piangeva con una vocina sottile.
"È vivo!" esclamò Lori correndo verso di lui.
L'aquilone aveva occhi dipinti che si muovevano davvero. Due occhi verdi che lacrimavano. "Mi chiamo Volante. Il vento cattivo mi ha fatto cadere!"
"Vento cattivo?" chiese Viola coraggiosa.
In quel momento il cielo diventò grigio. Un vento forte e dispettoso iniziò a soffiare. FIUUUUU! Gli aquiloni nel cielo iniziarono a girare impazziti. Alcuni cadevano, altri si scontravano.
"Oh no!" gridò Ale. "Dobbiamo fare qualcosa!"
Dal nulla apparve una creatura stranissima. Aveva tre occhi gialli come limoni. Quattro braccia sottili che si muovevano veloci. Una coda lunga e riccia. Il corpo era tutto azzurro con macchie arancioni. Due piccole corna sulla testa.
"Io sono Ventoso!" disse con voce rimbombante. "Questo è il mio prato! Gli aquiloni mi disturbano! Li butterò tutti giù!"
Soffiò forte e altri aquiloni caddero. PAF! PAF! PAF!
"No! Per favore!" disse Viola tenendo stretto il suo aquilone. "Perché sei così arrabbiato?"
Ventoso si fermò un attimo. I suoi tre occhi si riempirono di lacrime. "Nessuno vuole giocare con me. Sono troppo forte. Rompo sempre tutto."
Viola pensò. Guardò i suoi amici. Poi ebbe un'idea!
"E se ti insegnassimo a soffiare piano?" propose.
"Piano?" Ventoso non capiva.
"Sì! Guarda!" Viola soffiò delicata su un fiore. Il fiore ondeggiò dolcemente. "Prova tu!"
Ventoso soffiò. FIUUUUUU! Il fiore volò via.
"Troppo forte!" rise Lori. "Fai come quando sussurri. Shhhhh."
Ventoso provò ancora. Shhhh. Questa volta meglio! Il fiore si mosse appena.
"Bravo!" battè le mani Eletta.
"Ora proviamo con l'aquilone!" disse Viola. Alzò il suo aquilone colorato. "Soffia piano piano."
Ventoso concentrò i tre occhi. Soffiò delicatamente. L'aquilone si alzò perfetto nel cielo! Volava stabile e felice.
"Ce l'hai fatta!" urlarono i bambini.
Ma all'improvviso il cielo diventò nero. Tuoni lontani facevano BRUM BRUM.
"Una tempesta!" gridò Volante l'aquilone. "Tutti gli aquiloni cadranno! Sarà un disastro!"
I bambini si guardarono spaventati. La pioggia iniziava a cadere. Plic ploc plic ploc.
"Aspettate!" disse Ventoso. "Io posso aiutare!"
Con le sue quattro braccia raccolse tutti gli aquiloni che volavano impazziti. Li mise al sicuro sotto un grande albero con foglie viola.
"Ma la tempesta li bagnerà!" pianse Eletta.
Viola ebbe un'altra idea. "Ventoso! Puoi soffiare le nuvole via?"
Ventoso ci pensò. "Posso provare! Ma devo soffiare forte!"
"Noi ti aiutiamo!" disse Ale saltando.
Tutti i bambini si misero in fila. Presero un respiro profondo. "Uno... due... tre... SOFFIATE!"
FIUUUUUUUU! Soffiarono tutti insieme. Ventoso soffiò con tutta la sua forza, ma controllata. Le nuvole nere iniziarono a muoversi. Si spostavano lentamente.
"Ancora!" gridò Viola.
FIUUUUUUUU! Le nuvole se ne andarono! Il sole tornò a splendere. Gli aquiloni uscirono dal riparo e ripresero a volare felici.
"Evviva! Evviva!" tutti ballavano.
Ventoso piangeva di gioia. Con i tre occhi faceva tante lacrime che sembrava una fontana. "Grazie amici! Ora so soffiare bene!"
"Vuoi far volare il mio aquilone?" chiese Viola porgendoglielo.
Ventoso lo prese delicato con due delle sue braccia. Soffiò perfetto. L'aquilone danzava nel cielo facendo cerchi e spirali.
Gli altri aquiloni si avvicinarono a Ventoso. Non avevano più paura. "Gioca con noi!" disse Volante.
Ore passarono. I bambini correvano nel prato viola. Ventoso faceva volare tutti gli aquiloni con grazia. Alcuni facevano le capriole. Altri disegnavano cuori nel cielo.
"È bellissimo!" disse Eletta battendo le manine.
Ma il sole iniziava a tramontare. Il cielo diventava rosa e arancione.
CIUFFFF CIUFFFF!
Alfredo il trenino magico tornò.
"È ora di partire, piccoli miei,
l'avventura finisce, ahimè!
Ventoso ha imparato, che bello è stato,
l'amicizia vera lui ha trovato!"
"Non voglio andare!" disse Viola abbracciando Ventoso.
"Tornerete?" chiese Ventoso con i tre occhi lucidi.
"Promesso!" dissero tutti insieme.
Ventoso regalò a ogni bambino un piccolo aquilone magico. "Quando soffierete su questi, io lo sentirò. E saprò che pensate a me."
Salirono sul trenino. Viola si voltò un'ultima volta. Ventoso soffiava dolce e tutti gli aquiloni del prato danzavano per salutarli.
Il trenino volò tra le stelle che iniziavano ad accendersi. Tac-tac-tac facevano le ruote.
Arrivarono nel loro prato. Papà Luca era ancora lì che sorrideva. "Com'è andata l'avventura?"
"Abbiamo aiutato Ventoso!" raccontò Viola tutta eccitata. Gli mostrò il piccolo aquilone magico.
Soffiò piano sopra. L'aquilone brillò un pochino. Da lontano, portato dal vento, arrivò un sussurro: "Grazie amici..."
I bambini sorrisero. Si sdraiarono sull'erba stanchi ma felici.
"Cosa avete imparato oggi?" chiese papà Luca.
Viola pensò. "Che anche chi sembra cattivo, a volte è solo triste. E che insieme si può aiutare tutti!"
"E che bisogna imparare a controllare la propria forza," aggiunse Ale.
"Bravissimi," disse papà Luca accarezzando la testa di Viola.
Le stelle brillavano nel cielo. E tra le stelle, se guardavi bene, sembrava di vedere piccoli aquiloni che danzavano felici.
**Morale della storia:** A volte chi si comporta male è solo triste e solo. Con pazienza e gentilezza possiamo insegnare agli altri a usare le loro capacità nel modo giusto. L'amicizia può trasformare la rabbia in gioia. E insieme, anche i piccoli possono fare grandi cose.